È una rapida inspirazione con chiusura della glottide (il classico “hic”), da improvvisa e involontaria contrazione del diaframma e dei muscoli intercostali.
Il singhiozzo è regolare e fisiologico nel feto e rappresenta un esercizio di contrazione del diaframma che gli servirà dopo la nascita.
In un modo e attraverso vie non ancora del tutto conosciuti, si determina uno stimolo abnorme sul nervo frenico (il nervo del diaframma) e gli altri nervi dei muscoli coinvolti.
È un sintomo molto frequente e nella maggior parte dei casi benigno.
Solo se molto prolungato nel tempo può portare a deperimento organico per interferenza con la nutrizione. Può causare insonnia debilitante.
Tre le forme:
- Attacco di singhiozzo: dura meno di 48 ore
- Singhiozzo persistente: dura più di 48 ore
- Singhiozzo intrattabile: dura più di 1 mese
Cause (se ne conoscono almeno 100 diverse; qui di seguito solo una parte)
- Distensione gastrica da pasto troppo copioso
- Bevande gasate
- Aerofagia
- Recente gastroscopia
- Bevande troppo calde o fredde
- Alcol etilico ingerito (bevande alcoliche, specie birra e superalcolici)
- Reflusso gastro-esofageo, ernia iatale
- Esofagite da reflusso e di altra natura
- Esofagite da candida
- Ulcera gastrica e duodenale
- Faringite
- Laringite
- Colecistite, colelitiasi
- Epatite
- Malattia di Crohn e colite ulcerosa
- Ileo (occlusione intestinale)
- Pancreatite
- Tumori dell’apparato digerente
- Otite o corpi estranei para-timpanici
- Struma e varie malattie della tiroide
- Pleurite (specie diaframmatica)
- Tumori benigni e maligni di testa e collo
- Meningite, encefalite, tumori cerebrali, idrocefalo
- Trauma cranico
- Stroke (ictus cerebrale)
- Infezioni varie, sifilide, AIDS, tubercolosi
- Influenza
- Malaria
- Sclerosi multipla
- Arterite temporale
- Tumori polmonari
- Bronchite
- Asma
- Tumori mediastinici
- Mediastinite
- Aneurisma aortico toracico
- Trauma toracico o addominale
- Infarto miocardico
- Pericardite
- Insufficienza renale grave (uremia)
- Diabete mellito
- Iposodiemia, ipopotassiemia
- Ipocalcemia
- Ipocapnia
- Farmaci: diazepam (Valium), desametasone (un cortisonico), barbiturici, alfa-metildopa (anti-parkinson), alcuni chemioterapici (carboplatino)
- Cancro in fase avanzata
- Stress emotivo, ansia, agitazione, schizofrenia
- Ridere sfrenatamente
- Doccia calda, indi fredda subito dopo
- Bere rapidamente una birra ghiacciata in una giornata d’estate molto calda = singhiozzo molto probabile!
NB: in grassetto le cause più frequenti, in corsivo quelle gastroenterologiche e in corsivo+grassetto quelle di competenza gastroenterologica più comuni.
Visita medica e eventuali esami clinici
Salvo nelle forme rapidamente risolventesi, è auspicabile una valutazione medica, a volte specialistica.
Certamente la visita medica è necessaria nelle forme persistenti, intrattabili (e recidivanti). In queste, è doverosa la ricerca delle cause.
L’accurata storia clinica, che tenga conto di eventuali co-morbidità (altre malattie preesistenti o concomitanti) e la visita scrupolosa sono indispensabili.
Successivamente, il medico deciderà se fare eseguire esami clinici di laboratorio e di immagine.
Esami che può essere necessario eseguire (a giudizio del medico):
- esami ematici
- emocromo, glicemia, creatinina, azotemia, aminotransferasi (transaminasi), sodio, potassio, calcio, amilasi, lipasi, VES, PCR.
- Inoltre: TSH, emogasanalisi e altri, a seconda del sospetto clinico.
- Esami strumentali
- ECG, Rx Torace, TC torace e/o addome, EGDS (gastroscopia)
- TAC encefalo e/o Risonanza MN dell’encefalo
- Ecocardio-colordoppler
- pH-impedenziometria e manometria esofagea
- prove di funzionalità respiratoria
Terapia
La terapia terrà conto di vari elementi: durata del singhiozzo e sua intensità, elementi emersi dalla visita medica, risultato di eventuali esami eseguiti, altre malattie, controindicazioni dei farmaci e possibili interazioni.
Terapia causale. Se si individua una causa specifica, la terapia dovrà essere rivolta verso di essa (es.: reflusso gastroesofageo, abuso di alcol; v. elenco sopra).
Il trattamento sintomatico del singhiozzo va da semplici rimedi empirici fino a l’utilizzo di farmaci.
Molto raramente si arriva a approcci invasivi.
Se si ritiene che la causa possa essere una abnorme distensione gastrica, l’applicazione di un sondino naso-gastrico può essere utile e risolutiva. Non è un provvedimento difficile né pericoloso (personale sanitario).
Rimedi empirici:
- Succhiare una zolletta di zucchero, se possibile imbevuta di etere etilico
- Respiri profondi trattenendo il respiro alla fine dell’inspirazione
- Soffiare con forza con bocca chiusa e naso tappato, dopo una inspirazione profonda (manovra di Valsalva)
- Respirare ripetutamente in un sacchetto di carta (non di plastica!) (NO se si sospetta una causa polmonare o cardiaca!)
- Deglutire rapidamente un bicchiere di acqua
- Deglutire un pezzo di pane secco
- Deglutire del ghiaccio schiacciato (una specie di granita….)
- Fare un gargarismo
- Tirare la lingua
- Provocare il vomito
- Premere le orbite degli occhi (manovra medica o fatta da personale sanitario)
- Premere con forza sulle articolazioni sterno-clavicolari (come sopra)
- Piegare entrambe le ginocchia portandole a comprimere il torace e l’addome
La terapia farmacologica si avvale di diverse molecole, tutte che richiedono prescrizione medica.
Ci possono essere importanti controindicazioni, relative o assolute, effetti collaterali e pericolose interazioni con altri farmaci.
Concludiamo con le parole del famoso trattato di terapia Conn’s Current Therapy,
al capitolo Hiccup (Singultus):
“The practioner must take the hiccupping patient seriously”
A. F.